Equilibrio tra carriera e maternità
Il bilanciamento tra carriera e maternità rappresenta una sfida che molte donne affrontano, specie in un contesto di separazione o divorzio, quando la gestione del tempo diventa ancora più critica. Gli aspetti pratici da considerare in questo caso riguardano la riorganizzazione delle priorità, la flessibilità lavorativa, e il supporto di una rete sociale o familiare.
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Per una madre che lavora, avere un’occupazione con orari flessibili può fare la differenza. Molti datori di lavoro offrono ormai opzioni di telelavoro o di orari variabili, che permettono alle mamme di adattarsi meglio agli impegni scolastici, alle attività extrascolastiche dei figli, e ai cambiamenti imprevisti che possono presentarsi. La struttura quotidiana diventa cruciale: molte mamme trovano utile pianificare ogni settimana, integrando le ore di lavoro, il tempo con i figli e i momenti per se stesse.
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Costruire una rete di supporto (composta da nonni, amici o vicini di casa) può essere essenziale. In questo contesto, è utile considerare anche servizi come asili nido, doposcuola o baby-sitter qualificati, che possono dare alle madri un margine di respiro e di tempo per concentrarsi sul lavoro o sulle proprie esigenze personali.
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​Essere capaci di stabilire delle priorità aiuta ad evitare il sovraccarico. È importante accettare che non si può fare tutto perfettamente: alcune attività domestiche, per esempio, possono essere delegate, e non bisogna sentirsi in colpa per farlo. Un aspetto pratico di questa gestione è anche il dialogo con i figli, che possono essere coinvolti in attività agevolanti per la madre, sviluppando responsabilità e autonomia.
Gestione delle case separate
Quando i figli sono divisi tra due case, come spesso avviene dopo una separazione o un divorzio, l'organizzazione diventa fondamentale. È necessario pensare a soluzioni pratiche che riducano lo stress e rendano più semplici gli spostamenti, la comunicazione e la gestione della vita quotidiana.
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È indispensabile stabilire un buon livello di comunicazione con l'ex-partner riguardo le abitudini, le esigenze e le decisioni che riguardano i figli. Strumenti come calendari condivisi (Google Calendar ad esempio), possono aiutare a tenere traccia degli impegni e a evitare malintesi. La gestione di questa comunicazione può richiedere uno sforzo di adattamento e di flessibilità, soprattutto se l'ex-partner ha un’agenda diversa, ma è un passo essenziale per una co-genitorialità efficace.
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I bambini spesso traggono beneficio dalla stabilità e dalla coerenza nelle due case. Se possibile, è utile mantenere una routine simile in entrambe le abitazioni, specialmente per quanto riguarda orari di sveglia, pasti, e compiti scolastici. I figli hanno bisogno di sentirsi "a casa" sia con la madre che con il padre, e questo passa anche attraverso il mantenimento di piccoli dettagli come il poter portare con sé i propri giocattoli o oggetti personali tra le due case.
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La gestione delle case separate richiede un’attenta pianificazione delle spese, specialmente se uno dei genitori ha meno disponibilità economiche rispetto all'altro. Stabilire un piano chiaro per la condivisione delle spese di educazione, sport e attività extrascolastiche riduce il rischio di tensioni future. Molti ex-partner scelgono di creare un conto bancario comune dedicato alle spese dei figli, con un contributo proporzionale rispetto alle rispettive disponibilità economiche.
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Infine, sia il lavoro che la co-genitorialità possono essere intensi, e una madre che gestisce casa, carriera e figli può facilmente trascurare il proprio benessere. Trovare dei momenti per dedicarsi alle proprie passioni, riposarsi o coltivare relazioni sociali diventa quindi fondamentale.
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Prendersi del tempo per sé, anche solo mezz'ora al giorno, permette di mantenere un buon equilibrio emotivo e mentale. Questo può essere utilizzato per fare sport, leggere, meditare o semplicemente riposare. La serenità e il benessere di una madre hanno un impatto diretto anche sui figli, che beneficiano di una genitorialità più rilassata e presente.
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